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La Memoria che porta al Cambiamento

Il 27 Gennaio venne istituito come Giornata della Memoria in Italia già nel 2000 per ricordare le vittime dell’Olocausto e poi dall’ONU nel 2005. Ogni anno vengono promosse iniziative, soprattutto in collaborazione con le scuole, per informare e mantenere viva la memoria. Tuttavia una tendenza recente è quella di riservare al 27 Gennaio solo lo spazio strettamente necessario, come se fosse solamente un qualcosa già noto o che si può affrontare fuori dalla scuola. 

In occasione delle iniziative della città di Milano per il 2023 la senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta alla tragedia della deportazione, ha commentato: “Il pericolo dell’oblio c’è sempre. Una come me ritiene che tra qualche anno sulla Shoah ci sarà una riga tra i libri di storia e poi più neanche quella”. Un’affermazione amara che però porta a chiederci che valore diamo noi stessi a questa giornata. 

Le pagine dei libri di storia ci raccontano certamente l’Olocausto, ma il passo successivo è fare di questa memoria un motore per il cambiamento. Se la giornata è stata infatti istituita per “conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere” (legge 211, 20 Luglio 2000), non possiamo relegare il ricordo al paragrafo di un libro, ma dobbiamo muoverci attraverso azioni concrete per non cadere in quel “pericolo dell’oblio” di cui ci parla Liliana Segre. 

Il rischio più grande per la sopravvivenza della memoria è infatti l’indifferenza: sono molti i fenomeni di razzismo e discriminazione di cui abbiamo notizia ogni giorno, dai movimenti negazionisti, all’uso del saluto romano, alle minacce rivolte alla stessa Liliana Segre, solo per citare degli esempi. Se però riusciamo a vivere il 27 Gennaio andando oltre la sua formalità, lasciandoci davvero toccare dalle testimonianze che ci hanno lasciato i sopravvissuti e dalle iniziative proposte, avremo intanto avviato il processo di cambiamento. 

Le nostre scuole possono essere ancora una volta il luogo privilegiato per questo processo all’indifferenza: se è vero che il cambiamento parte dai giovani, la Giornata della Memoria deve allora vivere attraverso le nostre classi. Quello che ci ricordava Liliana Segre è che, se ridotto a solo un fatto storico, il ricordo di quanto successo è destinato ad affievolirsi nel tempo, ma strumenti come il dialogo e il confronto possono guidarci verso una giusta comprensione. 

Una Scuola pronta a educare e a formare deve farsi promotrice di iniziative che rafforzino il legame con un passato che troppo spesso è avvertito come distante. Se la tendenza è quella della semplificazione e dell’indifferenza, noi vogliamo essere controtendenza, vogliamo far sì che questa memoria ci tocchi i cuori e ci porti ad aprire gli occhi su quanto ancora ci sia da cambiare, maturando una consapevolezza autentica di quanto commemoriamo il 27 Gennaio. 

Solo partendo dai luoghi che abitiamo, le scuole, e dal nostro modo di vivere quotidiano possiamo mettere in movimento un inizio di cambiamento, riconoscendoci capaci di  vivere in un presente che sentiamo nostro, ma alla presenza di un passato che non dimentichiamo. 

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Largo Studenti è un progetto realizzato dal Movimento Studenti di Azione Cattolica in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione.