Vivi la scuola. Prendi la parola.
Partecipa al cambiamento.

2 GIUGNO, OGGI COME ALLORA

di Pietro Ferrarese (diocesi Nardò-Gallipoli)

La Repubblica è, anzitutto, la storia degli italiani e della loro libertà”. 

Viene definita così la Repubblica dal nostro Capo di Stato, Sergio Mattarella, in occasione della Festa della Repubblica del 2021.  

77 anni fa, i nostri nonni e, per la prima volta, le nostre nonne fecero una scelta coraggiosa e piena di speranza: la scelta della Repubblica. 

Questa scelta rappresentava l’unica vera possibilità di cambiamento dopo un lungo periodo che mise in ginocchio tutta l’Europa.

Noi studenti e studentesse, però, che abbiamo sempre vissuto in questo ordinamento democratico, potremmo rischiare di dare per scontato la ricchezza e la bellezza di questa forma di governo ed è per questo che, in occasione della Festa della Repubblica,  vogliamo  contestualizzare e osservare come quella scelta di 77 anni fa continua a incidere sulle nostre vite, sulla nostra quotidianità.

Oggi, parliamo di Repubblica mentre è in atto un conflitto proprio nel cuore dell’Europa. Guardando dunque alla storia della Repubblica, dunque, non possiamo non ricordare che solo 80 anni fa vivevamo una terribile guerra che ha lasciato profonde cicatrici, ancora visibili nella nostra storia e nel nostro quotidiano. Il popolo italiano, allora, ha risposto alla violenza con il diritto di voto, il più importante mezzo democratico che tuttora abbiamo. L’Italia nell’immediato dopoguerra ha messo al primo posto la libertà di pensiero e la possibilità di scelta per determinare quale forma di governo dovesse guidare lo Stato. L’esempio di questo passato, non troppo lontano, ci deve aiutare a guardare con fiducia alla pluralità di pensiero e deve spingerci a promuovere sempre di più la possibilità di autodeterminarsi, libertà ancora negata a molti popoli in tutto il mondo. 

Anche la stretta attualità ci ricorda qual è il senso di unità che fonda la nostra Repubblica. Affrontiamo, infatti, una crisi climatica che sta mettendo a dura prova le regioni del centro Italia e, in risposta ad un tempo di grosse  difficoltà, vediamo carovane di aiuti e di volontari, provenienti da tutto il Paese, pronte ad accorrere per dare un sostegno ai connazionali romagnoli. Le immagini di intere popolazioni, fianco a fianco, senza alcuna distinzione politica o ideologica, che si impegnano per le comunità colpite dall’alluvione, sono esempio tangibile dello spirito di collaborazione di cui in questo momento tutta l’Italia ha bisogno per fronteggiare anche le altre crisi del nostro tempo. 

La Repubblica, inoltre, garantisce e tutela il percorso di studi di tutti i cittadini e la libera informazione. L’importanza dell’istruzione è alla base del nostro ordinamento e della nostra Costituzione: nelle scuole e nelle università si formano le future generazioni, che hanno il pieno diritto di tessere i propri ideali e non di vestire quelli di altri. L’istruzione, infatti, aiuta la persona ad acquisire la propria indipendenza intellettuale e, una volta istruiti, si è in grado di prendere delle scelte in modo consapevole e responsabile. Ce lo ricorda sempre Malala Yousafzai con la sua celebre frase “un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo”. La libertà, dunque, si basa sull’istruzione, perciò nel difendere la nostra libertà dobbiamo promuovere una Scuola per tutti, al servizio di ciascuno studente o studentessa. 

Tornando alla giornata di oggi, ricordiamo la scelta compiuta 77 anni fa, il 2 giugno 1946. Quel giorno fu presa una scelta coraggiosa: per la prima volta anche le donne hanno potuto esercitare il proprio diritto di voto alle urne elettorali, un grande passo di civiltà per il nostro Paese. E oggi non dobbiamo accontentarci. Dobbiamo guardare al futuro facendo memoria di  tutte quelle donne e quegli uomini che nel Dopoguerra ebbero il coraggio di rialzare l’Italia dalla più grande crisi che il nostro Paese ha vissuto. L’augurio, quindi, è che il 2 giugno sia un’occasione per riscoprirci come popolo, uniti per lavorare insieme e voler bene alla “cosa di tutti”. 

Viva la Repubblica. Viva il Popolo Italiano. Viva l’Italia.

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