di Elio Simone La Gioia
“Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne tutti insieme è politica. Sortirne da soli è avarizia.” Don Lorenzo Milani
Ci sono occasioni, vicende, eventi dopo i quali spendere qualche parola è necessario, non per commentare la violenza di tali atti, che rimane incommentabile ed ingiustificabile, ma per provare come studentesse e studenti di AC a dire la nostra.
Si sta parlando molto, in queste ore, dei fatti avvenuti all’esterno del liceo Michelangiolo di Firenze: non vogliamo scendere nelle facili dinamiche del partitismo, a noi studentesse e studenti interessa interrogarci su come essere protagonisti della politica e della vita del nostro Paese. Papa Francesco più volte ha consegnato all’AC il grande compito di impegnarsi a servizio del bene comune utilizzando come mezzo la Politica, quella con la P maiuscola.
Come giovanissimi non possiamo accettare che nostri coetanei usino forme di violenza, aggressione fisica o ideologica. La scuola che sogniamo e che ogni giorno, anche attraverso l’esperienza del MSAC, proviamo a costruire è un luogo che promuove il dialogo, costruisce ponti, ascolta le idee di ciascuno anche se diverse o distanti dalle nostre.
Come studentesse e studenti abbiamo, assieme ai nostri docenti, un compito ben preciso: essere artefici del futuro. Il futuro che desideriamo non ha posto per chi passa indifferente dinanzi ad un pestaggio; da credenti, la parabola del Buon Samaritano dovrebbe ricordarcelo.
Il nostro futuro non ha posto per chi crede che picchiarsi possa portare risultati: usciamo tutti sconfitti da episodi come quelli di Firenze. Noi giovani dovremmo essere educati alla mitigazione delle vedute, allo scambio proficuo, alla convivialità delle differenze, come amava ricordare il vescovo pugliese don Tonino Bello.
I fatti avvenuti in queste ore devono scuoterci profondamente, vedere quelle immagini dovrebbe lacerarci il cuore e riempirci di una grande tristezza.
Come Movimento Studenti dobbiamo ribadire forte che non è la piazza o la strada il luogo del cambiamento, ma la scuola. Dobbiamo ricordare ai nostri compagni ogni giorno che la scuola si cambia e si migliora solo se ci si impegna a volerle bene, non di certo sbattendo i piedi a terra e creando scontri o tensioni.
“Ma voi non abbiate paura, non preoccupatevi! Se voi lo volete, se avete un briciolo di speranza e una grande passione per gli anni che avete… cambierete il mondo e non lo lascerete cambiare agli altri.” Don Tonino Bello