di Marco Piccoli, segretario del MSAC di Mantova
Quest’anno ho compiuto 18 anni e questo fine settimana potrò votare per la prima volta come tanti miei compagni di classe. Quando si parla di politica, soprattutto con i miei coetanei, ci sono tre frasi che mi sento spesso ripetere: “tanto non cambia mai niente”, “non ci capisco nulla” e “nessuno mi rappresenta”.
Per quanto mi infastidiscano, bisogna riconoscere che esse testimoniano un problema generalizzato e ormai assodato: la disaffezione alla politica.
Vivo in una famiglia interessata alla politica ma non alle dinamiche dei partiti. I miei genitori sono sempre andati a votare ma non hanno mai provato a influenzarmi né tantomeno ad impormi le loro idee.
Negli anni sono così riuscito a maturare le mie posizioni che, per la prima volta in vita mia, avrò la possibilità di far valere, recandomi alle urne.
Con queste poche righe voglio spiegare quanto siano per me superficiali le frasi citate all’inizio e quanto sia importante esercitare il proprio diritto di voto, forse in queste elezioni ancor più che in tutte le altre.
Riguardo al fatto che “non cambia mai niente” credo che possa essere visto in questo modo solo da chi effettivamente non partecipa attivamente alla vita della società. Viviamo in un’epoca che di per sé è caratterizzata da continui cambiamenti. Il modo in cui affronteremo le sfide che abbiamo davanti, come transizione ecologica, costruzione della pace e transizione digitale, necessariamente porteranno ulteriori cambiamenti. Votare è necessario proprio per essere parte del cambiamento, cercando di influenzarlo il più possibile.
In quest’ottica, le elezioni europee assumono un’importanza ancora più grande, dato che le sfide sopracitate che condizioneranno il nostro futuro non possono certamente essere affrontate solo dal nostro Paese; sarà perciò necessaria un’Europa unita e pronta a unire le forze per guidare il cambiamento verso un mondo migliore.
“Non capirci niente” è un grande problema quando si vive in una democrazia. Questa forma di governo si basa su presupposti molto forti, come l’interessamento di ogni singolo individuo e la partecipazione alle decisioni collettive. La democrazia non è solo un sistema politico, ma un modo di vivere che richiede consapevolezza e coinvolgimento. Se non comprendiamo i meccanismi, le problematiche e le dinamiche politiche, rischiamo di lasciare che altri decidano per noi, influenzando inevitabilmente la nostra vita quotidiana. È fondamentale prendere una posizione informata: leggere, informarsi, discutere e confrontarsi sono passi essenziali per formarsi un’idea di ciò che è giusto e sbagliato. Solo così possiamo contribuire attivamente e responsabilmente alla costruzione di una società migliore. Il disinteresse e la disinformazione sono nemici della democrazia; al contrario, la conoscenza e l’impegno civico ne sono i pilastri fondamentali.
“Nessuno mi rappresenta” invece, è un problema reale ma risolvibile tramite il voto e la partecipazione attiva. Spesso si dice che i politici non rappresentano i cittadini, che le decisioni prese non riflettono i nostri bisogni e desideri. Tuttavia, la democrazia offre gli strumenti per cambiare questa situazione: partecipare alle elezioni, aderire a movimenti civici, esprimere le proprie opinioni attraverso i canali appropriati. La democrazia è fatta di persone che partecipano; chi non partecipa non sarà mai rappresentato. Formarsi un’opinione e saper scendere a compromessi sono qualità imprescindibili, che come studenti esercitiamo ogni giorno, negoziando idee e collaborando in gruppo. Parafrasando Cartesio che diceva “penso, quindi sono”, anche noi dobbiamo farlo: l’unico modo di “essere” in una democrazia è partecipare attivamente, pensare e avere un pensiero rappresentato. Solo con una partecipazione consapevole possiamo sperare di costruire una società giusta e inclusiva, dove ogni voce conta e ogni individuo può fare la differenza.
In conclusione, l’importanza del voto, in particolare per queste elezioni, non può essere sottovalutata. Esse infatti, rappresentano un’opportunità unica per i cittadini, soprattutto per noi giovani che votiamo per la prima volta, di influenzare le politiche e le decisioni che plasmeranno il nostro futuro.
Esprimere il proprio voto non è solo un diritto, ma un dovere civico. Ogni voto conta e contribuisce a definire la direzione che prenderà l’Unione Europea nei prossimi anni. Partecipare attivamente alle elezioni europee significa assumersi la responsabilità del proprio futuro, garantire che la propria voce venga ascoltata e promuovere valori di democrazia, solidarietà e cooperazione.
Quindi, non lasciamoci scoraggiare dall’idea che “non cambia mai niente”, dalla sensazione di “non capirci nulla” o dal pensiero che “nessuno ci rappresenta”. Ogni piccolo gesto, ogni voto, può fare la differenza.
L’8 e il 9 giugno andiamo a votare, perché il nostro futuro dipende dalle scelte che facciamo oggi.